Santa Croce del Sannio (BN) – Porta Nuova

Il territorio di Santa Croce, per la sua posizione a margine del tratturo Pescasseroli – Candela, fin dall’antichità fu frequentato dall’uomo. Numerosi e di grande interesse sono i numerosi reperti archeologici rinvenuti. Probabilmente il sito attuale non fu urbanizzato né in età sannitica né in età romana. E’ solo dal VII secolo d.C. che si hanno le prime notizie della chiesa di Santa Croce, sovrastante il borgo attuale, da cui i paese prese il nome, e del monastero di S. Pancrazio (anch’esso su un colle vicino all’attuale centro), entrambi poi donati all’abbazia di Montecassino. La vasta piazza Roma odierna è il risultato di un intervento urbanistico complesso che ha riunito tre piazze anticamente separate. Forse solo dal sec. XVI si consolidò l’insediamento attuale del paese, intorno al castello. Esso sorse a margine di uno sperone roccioso, pressoché inattaccabile, perché separato da profondi valloni dalle alture circostanti. Il castello ed il feudo furono tenuti per secoli dalla famiglia dei Santacroce, tra le più importanti del regno angioino. Il castello controllava anche la strada che, proveniente dalla valle del Tammaro e da S. Pancrazio, si biforcava verso Castelpagano e Circello. Al suo incrocio sorgeva la chiesa di S. Filippo (citata dal XIV secolo come dipendenza di S. Sofia di Benevento e già rudere nel Settecento) con annesso ospedale (poi unito a S. Sebastiano), e nei pressi era la Taverna Baronale. Dal 1798, fu attiva anche la Taverna Nuova, costruita dalla locale Università sulla strada verso Castelpagano. Dal lato opposto, lungo il perimetro del borgo antico, sorse Palazzo Galanti, del secolo XVII, con bel giardino. Sullo stesso lato, ma sopraelevato, era il palazzo Baronale (frutto delle modifiche dell’antico castello) con la sua piazza. La scalinata che dalla parte alta del paese (detta Terra Nuova, esistente già nel Seicento) per San Sebastiano scendeva, superando il dislivello naturale, al borgo antico fu eliminata con la progettazione e la realizzazione, dal 1864, della spianata di piazza Roma e dei muraglioni accanto al giardino Galanti e davanti Largo Municipio. L’arredo urbano della piazza fu completato con la sistemazione della fontana, a triplice fornice, realizzata alla fine dell’Ottocento su disegno dell’architetto Parente. Nella parte più elevata del borgo antico, che le si arrocca intorno, limitrofa al palazzo baronale è la chiesa matrice dedicata all’Assunta, costruita probabilmente nel 1536 e ricostruita nelle forme attuali a seguito del terremoto del 1688. Il campanile fu terminato nel 1865. La attuale Portanuova, sottostante il castello, originariamente si chiamava Portavecchia: prese la denominazione attuale dalla costruzione della Fontana Nuova, ad essa adiacente. Quasi di fronte è la chiesa di San Sebastiano, rinascimentale, anch’essa fuori dalla “terra murata”, dal bel portale rinascimentale. Nei pressi è l’obelisco che ricorda l’istituzione del mercato nel 1786 (su concessione di Ferdinando IV).

Testo: Pietro Di Lorenzo