Casapulla (CE) – Cappella di Santa Croce

Il culto della Croce in Casapulla è documentato sin dal 1639 quando è citata una cappella della Santa Croce (di cui non restavano tracce già nel 1728), da cui prendevano il nome la piazza e la strada antistante (dal XX secolo intitolata via Fiume). Il luogo di culto attuale fu commissionato nel 1739 da Natale Giannotti, notabile locale appartenente ad una famiglia di possidenti ed ecclesiastici, che ebbero per tutto il Settecento il titolo di cappellani, fino alla soppressione della cappellania nel 1807. Dal 1855 al 1877 la cappella divenne sede della Confraternita dell’Addolorata, fondata nel 1854. Nel 1931 la cappella fu acquistata dalla Confraternita di Sant’Elpidio, cui oggi appartiene.

La cappella, sorta a margine del palazzo dei Giannotti, si distingue per l’eccellente disegno delle membrature architettoniche e delle decorazioni, dovute al maestro “fabbricatore” Giuseppe Aulicino di Santa Maria Maggiore (l’attuale Capua Vetere). Egli fu attivo nel territorio limitrofo in altri luoghi di culto, con interventi in stile prossimo a quello del celebre Domenico Antonio Vaccaro, soprattutto per la sintesi dei linguaggi plastici, decorativi, cromatici nei volumi e nelle superfici murarie, esterne ed interne. Ne sono un esempio mirabile la facciata, delimitata da lesene laterali, ma mossa ed articolata nelle linee curve, chiuse ed aperte, ricorrenti nei decori del portale, nell’oculo a stucco (Invenzione della Croce), nella finestra soprastante e nelle modanature della cornice.

L’interno, a navata unica, voltata a botte, ritmata in tre sezioni da membrature a stucco, è illuminata dall’oculo del presbiterio, punto in cui le decorazioni trovano la massima espressione nel disegno dell’altare, delle nicchie e della ricchissima cornice della tela (Sant’Elena che adora la Santa Croce e le anime del Purgatorio) dipinta da Luigi Restile, forse nel quinto decennio del Settecento. Al di sotto, è la cripta di sepoltura nobiliare, anch’essa con altare. Lapidi ed iscrizioni ricordano l’istituzione dei benefici ecclesiastici e il privilegio concesso da Benedetto XIV.

testo e immagini: Pietro Di Lorenzo [giugno 2013]