San Salvatore Telesino (BN) – Chiesa dell’Assunta

Il nucleo antico dell’attuale borgo sorse ai piedi del monte ove era la rocca medievale, definitivamente abbandonata dopo la devastazione del terremoto del 1456 e il progressivo trasferimento a valle della popolazione. La Chiesa dell’Assunta probabilmente nacque ai prima del XVI secolo su una cappellina preesistente che fu utilizzata dai Monsorio come cappella sepolcrale. Già poco dopo, fu realizzato l’attuale edificio, che risulta dotato di molte cappelle e di un fonte battesimale (1588). L’aspetto attuale sembra potersi riferire ai restauri successivi al terremoto del 1805. La facciata, a capanna, ricorda forme tardobarocche semplificate in età neoclassica e ancor più dopo i recenti restauri; alla destra è il possente campanile a cuspide di impianto rinascimentale. L’interno, di impianti tipicamente rinascimentale, è scandito in quattro campate, con tre navate divise da pilastri, transetto allineato alle navate, abside quadrata e cupola sul presbiterio. Le decorazioni a stucchi bianchi risalgono al XVIII secolo. Alla struttura principale si affiancano tre grandi cappelle: due sono al centro delle navate laterali (a dex quella dei Pacelli), sec. XVIII; una è nel transetto destro, e conserva lo splendido sepolcro della famiglia Monsorio (1518, ambito di Gian Tommaso Malvito), il portale rinascimentale e l’altare marmoreo tardobarocco (1814, committente Antonio Rabuano). Molti gli altari e i dipinti di interesse tra cui spiccano la Trasfigurazione sull’altare maggiore della scuola di L. Giordano; l’Immacolata (volta navata centrale) e l’Addolorata (cappella Pacelli) di F. Celebrano (1780-1800); S. Leucio e Ultima Cena (A. Sarnelli); l’acquasantiera rinascimentale dell’ingresso, il grande organo settecentesco, sulla cantoria coeva, la tavola tardomanieristica della Madonna delle Grazie.

Testo: Pietro Di Lorenzo