Sant’ Agata de’ Goti (BN) – Palazzo Mustilli

Occupa quasi per intero l’isolato posto alle spalle della chiesa del Carmine. Probabilmente nello stesso sito sorgeva la chiesa di Sant’Agata de Marenis, esistente già nel X secolo, unica chiesa fuori dalla giurisdizione della cattedrale, diruta già nel XVI secolo e forse inglobata nel palazzo. Come risulta da un documento notarile del XVIII secolo, basato sugli atti nobiliari, la famiglia Mustilli nel medioevo risiedeva a Ravello, al cui Seggio dei Patrizi era iscritta. Il trasferimento in Sant’Agata avvenne prima della fine del sec. XV: lo documentano l’altare di famiglia (il primo a destra) nella chiesa di San Francesco e la lettura dell’iscrizione sul polittico di Angiolillo Arcuccio (oggi irreperibile perché rubato), ivi esposto. Il prestigio sociale ed economico della famiglia è misurato dalla concessione (data anche ai Rainone) dell’uso dell’acqua del condotto del Carmignano, realizzato a partire dal 1629. E’ difficile immaginare la configurazione antica dell’edificio: certamente dové essere una soluzione consona al rango della famiglia. L’inserimento agli angoli dell’attuale edificio di due rocchi di colonne antiche (una addirittura in granito rosso), in pieno ‘700, testimonia la volontà di ribadire una lunga continuità storica. Il primo nucleo dell’attuale palazzo probabilmente fu realizzato dopo il terremoto del 1732 da Francesco Andrea Mustilli, secondo una pianta rettangolare e la tipologia consueta per le case borghesi e nobiliari di Capua e della valle del Volturno: un piano terraneo, destinato ai servizi, un piano nobile, servito da una scala interna e un mezzanino (“suppigno”) immediatamente al della copertura. I resti di intonaci decorativi delle facciate e gli stucchi intorno alle finestre suggeriscono una datazione entro al metà del XVIII secolo. Nel 1804 fu realizzato il vasto e bel giardino pensile, acquistando un terreno contiguo, collegato al palazzo grazie ad un ponte. Il blocco edilizio grossomodo cubico, a 3 livelli, incastrato nell’angolo orientale di quello antico così da essere contiguo al giardino, probabilmente fu realizzato entro la metà del sec. XIX, forse quando la famiglia Rainone si estinse nei Mustilli. Solo di recente, la piccola corte antica originaria è stata ampliata.

Testo: Pietro Di Lorenzo