Prata Sannita (CE) – Castello

Forse già nella seconda metà del IX secolo (per proteggere il territorio devastato dalle incursioni arabe ricorrenti dall’841 al 882), nell’attuale sito del castello di Prata, in splendida posizione a dominare la valle del Lete, sorse un presidio fortificato. Non citato nel catalogus Baronum (1150ca, in cui, però, compare un “Rajnonus de Prata filius Ugonis”), né nello “Statutum de reparatione castrorum” (1231-69), il castello assunse la sua attuale forma in età angioina, quando il precedente complesso fu ampliato e radicalmente modificato secondo le forme proprie dell’architettura militare dell’epoca. A quel periodo risalgono le tre torri cilindriche poste su basi tronco coniche disposte agli angoli della pianta quadrilatera allungata. Intorno al castello sorse il borgo, successivamente completamente murato. Al castello si accede immediatamente appena varcata la porta superiore del borgo (“portella”), mediante un arco dal quale un’erta rampa sale all’ingresso seguendo il profilo dell’edificio. L’antico accesso fu modificato alla fine dell’Ottocento. L’edificio si sviluppa su tre livelli intorno a due corti rettangolari. Nella torre Nord sono un affresco con racemi e una piccola Annunciazione. La torre “piccola” (a Sud) conserva interessanti graffiti (dal XV al XIX secolo). Il primo piano è costituito da una serie di ambienti riservati ai proprietari del castello; il secondo piano ricalca la suddivisione delle stanze di quello inferiore e consente l’accesso alla terrazza posta sulla torre piccola, dalla quale si può osservare l’intero borgo di Prata Sannita. Le sale del secondo piano ospitano il Museo dedicato alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale e il Museo della Civiltà contadina. Il Museo delle due guerre conserva ed espone materiale fotografico, uniformi dei militari italiani, inglesi, tedeschi, austriaci e americani, che hanno partecipato ai due conflitti, armi e utensili legati agli eventi bellici, utile documento per comprendere l’equipaggiamento dei soldati. Il Museo della Civiltà Contadina mostra oggetti legati alla vita dei campi, oggi quasi del tutto scomparsi in quanto sostituiti dalle macchine.

Testo: Pietro Di Lorenzo