Pietravairano (CE) – Santa Maria della Vigna

Il titolo si fa risalire al miracoloso ritrovamento, nel 1384, miracoloso da parte di Paolo della Vecchia, come racconta la lapide del 1677 voluta da Ottavio Baldonio, Vescovo di Teano. La chiesa dovè sorgere sul luogo dell’antica cappella entro il 1444 Eugenio IV anno in cui riconobbe il culto. Poco dopo sorse il convento, donati ai Domenicani nel 1458. A questo periodo risalgono le strutture e le più antiche decorazioni della cripta (colonne, capitelli e affreschi, tra cui quello della Madonna col Bambino). Distrutta l’antico edificio a causa di un incendio (1612), la chiesa fu ricostruita Domenicani. Nel 1809 il convento fu soppresso ed incamerato al Demanio Regio, la chiesa rimase aperta al culto fino al 1828, quando l’ultimo domenicano morì. Nel 1834 subentrarono i Frati Minori Osservanti della provincia di S. Ferdinando nel Molise. Con la soppressione del 1866, il convento passò allo Stato Unitario, che lo cedé al Comune per farne la scuola e, dal 1869, gli uffici comunali. Ricomprato dai Francescani poco dopo, continua la sua missione (con un intervallo tra il 1992 e il 2008, quando fu gestito dalla Diocesi di Teano-Calvi). La facciata, seicentesca, è delimitata da coppie di colonne; in alto sono due nicchie (ospitavano le statue di S. Domenico e S. Francesco) e pinnacoli barocchi. L’interno, a navata unica con presbiterio sopraelevato a causa della cripta, è coperta con volta a botte ribassata e lunettata, con ricchi stucchi. Ha tre cappelle laterali: due ai lati del presbiterio (quella sinistra, conserva una pregevole cona con la Madonna del Rosario, primi sec. XVII) e una a destra dell’ingresso. Sulla navata prospettano cinque nicchie, poco profonde, a pianta semicircolare con altrettanti altari settecenteschi e il bel pulpito, tutti decorati in marmi. Sull’altare maggiore (di linee settecentesche) è la tela dell’Assunzione (Gaetano Gigante, fine ‘700), inquadrata in una articolata cornice dal disegno barocco. Il possente campanile a base quadrata e il piccolo chiostro ad arcate su pilastri completano il complesso.

Testo: Pietro Di Lorenzo