Frattamaggiore (NA) – Chiesa di S. Maria delle Grazie

Fondata nel XV secolo, la chiesa di Santa Maria delle Grazie è sede dal XVI secolo della Confraternita delle Anime del Purgatorio che la adibì, con molta probabilità, a tomba per la sepoltura dei propri confratelli. Poco resta del primitivo impianto: la chiesa, abbattuta nel 1854, venne riedificata in forme più solenni su progetto dell’architetto Giuseppe Franciscone e consacrata nel 1857. La facciata, divisa in due ordini, è percorsa nella parte inferiore da lesene con capitelli dorici che inquadrano il grande portale ligneo. L’ordine superiore, tripartito da lesene con capitelli ionici, presenta quattro finestre centinate. L’interno è ad unica navata con sei cappelle laterali con altari della fine dell’800. Nella II cappella motivo di interesse è la tela, della fine del 700, con la “Madonna delle Grazie e delle Anime del Purgatorio” in cui si giunge ad una resa pietistica e devozionale del tema, ma non privo di emotività. Il presbiterio, coperto da una cupola ellittica, è separato dalla navata da una balaustra; sull’altare maggiore, ornato da tarsie e da due testine di angeli all’ estremità, vi è la statua della Madonna inserita in una nicchia a forma di edicola. Quest’ultima, decorata da testine di angeli, è coronata da un timpano curvilineo spezzato ornato da una colomba. Le pareti absidali sono decorate con gli episodi biblici della “Rebecca al pozzo” e dell’”Incontro tra Salomone e la Regina di Saba”, della fine dell’800. I temi sono interpretati con suggestiva naturalezza, con poche figure inserite in un contesto architettonico e paesaggistico esotico che evoca una tranquillità spirituale. Al di sotto due portali lignei, decorati da motivi vegetali, racchiudono al centro l’immagine della Madonna delle Grazie con le anime purganti. Ai piedi dell’altare una piccola lapide marmorea ricorda gli interventi di restauro del 1929. Degne di menzione sono infine le due acquasantiere di marmo bianco nella controfacciata dall’insolita forma a conchiglia.

(prof. Fiorella Capuano, conservatrice beni culturali)