Frattamaggiore (NA) – Chiesa dell’Immacolata Concezione

L’occasione per la costruzione della chiesa fu la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione avvenuta l’8 dicembre del 1854. Per la sua edificazione si decise di demolire l’antica cappella dell’Angelo Custode, ritenuta inadatta alle funzioni religiose. I lavori ebbero inizio nel 1855 su progetto dell’architetto Gregorio Micillo e si conclusero nel 1866, anno in cui venne aperta al pubblico. La facciata, elegante ed austera, è dominata dal grande portale classicheggiante, inquadrato da colonne con capitelli sorreggenti un architrave, ed è affiancato sulla destra da un portale minore. Ai lati del portale sono murate due lapidi che ricordano il dogma dell’Immacolata Concezione (1854) e l’Incoronazione della Madonna (1904). Un timpano triangolare entro il quale risalta uno stemma, conclude in alto la facciata. L’interno della chiesa è a navata unica con otto cappelle laterali comunicanti per passaggi interni. Queste ultime sono inquadrate da paraste con capitelli compositi e si presentano ricche di decorazioni e arredi liturgici. Fra questi, degni di menzione, risultano essere gli stucchi e gli altari, nonché le diverse statue ottocentesche di santi, tra cui si menzionano, per la finezza d’esecuzione, quelle di Cristo Risorto, di San Raffaele Arcangelo e dell’Angelo Custode. Lo spazio centrale è percorso da una fascia di trabeazione sulla quale si imposta una volta a botte con unghie. Il presbiterio è separato dalla navata da una balaustra affiancata da coppie di colonne marmoree con candelabri; sull’altare maggiore è la statua dell’”Immacolata Concezione” affiancata da due angeli di marmo. Gli stucchi della volta e dei capitelli furono eseguiti da G. Marfuggi di Aversa. Lungo la navata e nell’abside sono presenti alcuni raffinati dipinti realizzati da A. Palumbo ed eseguiti nel 1909, tra cui, di grande interesse è il “Il dogma dell’Immacolata Concezione”. Degno di menzione è infine il fonte battesimale nella prima cappella a sinistra della fine dell’800.

(prof. Fiorella Capuano, conservatrice beni culturali)