Fossanova di Priverno (LT) – Abbazia

Già prima dell’827 nel sito attuale esistevano una chiesa intitolata a S. Stefano e un monastero benedettino, sorti su villa romana (resti di ambienti termali ed esedra del sec. II d.C. di fronte alla facciata). Nel 1135, l’abbazia fu incorporata nel nascente ordine cistercense con lo scopo di affidare ai monaci la bonifica dell’area acquitrinosa circostante: i monaci scavarono un nuovo canale di derivazione da cui il nome “Fossa nova”. Poco dopo iniziarono i lavori di trasformazione del monastero secondo i canoni formali del nascente gotico adattati allo spiritualismo proprio dell’Ordine. La chiesa, dedicata a Maria, la più antica d’Italia in stile gotico, fu realizzata tra il 1173 e il 1208, con il contributo dell’imperatore Federico Barbarossa. La facciata, priva dell’originario portico, è arricchita dallo splendido rosone che ingloba i resti di quello più antico e piccolo. L’interno, a tre navate, su archi acuti e pilastri, è interamente coperto con volte a crociera che scaricano su sottili semicolonne pensili. All’incrocio tra navata, con presbiterio quadrato, e transetto sporgente si eleva la torre-tiburio, rifatta nel 1600 a seguiti dei danni causati da un fulmine. Nel monastero sopravvivono della prima fase costruttiva benedettina tre lati romanici del chiostro, porticato su arcatelle e colonnine binate; il lato opposto alla chiesa, con la fontana sotto l’edicola quadrata, fu realizzato tra 1280 e 1300 in stile gotico da marmorari romani. Celebre la sala capitolare, rifatta verso il 1250, con i pilastri a fasci di colonnine e i bellissimi capitelli stilizzati. Nel monastero morì San Tommaso d’Aquino nel 1274 e la presenza del suo corpo rese la chiesa un luogo di pellegrinaggio. L’abbazia, divenuta potentissima per la protezione imperiale e i privilegi accumulati, cominciò un lento declino prima per la peste del 1348, poi per la traslazione del corpo di S. Domenico nel 1369, infine per l’istituzione della commenda, nel 1457. Gli abati commendatari furono causa della progressiva riduzione della comunità religiosa. Alla soppressione del 1807 fu acquisita da privati e trasformata in masseria. Riacquistata da papa Leone XII nel 1826, fu affidata ai Certosini di Trisulti. Nel 1874 fu dichiarata monumento nazionale. La rinascita iniziò dal 1911 quando i Borghese costruirono il borgo antistante: poco dopo furono avviati i lavori di restauro (che eliminarono ogni stratificazione barocca) e il monumento fu acquistato dallo Stato. Dal 1936, l’abbazia è affidata ai Frati Minori Conventuali.

Testo: Pietro Di Lorenzo