Durazzano (BN) – Chiesa di Santa Maria Capocasale

La citazione del 1325 nelle Rationes Decimarum della chiesa arcipretale di Santa Maria in Durazzano potrebbe individuare proprio la nostra chiesa che già nel 1700 era ritenuta antichissima. Il titolo arcipretale la individua come la chiesa più antica del casale e quella con la cura di anime più estesa. Di più: prima del 1595 anche Cervino e Forchia di Cervino erano nel territorio di pertinenza di Santa Maria.

La prima notizia certamente riferita al luogo di culto attuale è nella visita pastorale del vescovo De Luigi del 1514 ma è ragionevole supporre che la chiesa oggi visibile sia ancora sostanzialmente quella medievale, sebbene ricostruita già nel 1548 (lo attesta una lapide). L’edificio sorge sul pendio in posizione elevata rispetto alla strada, con orientamento inclinato di 20° da quello Est-Ovest. Ulteriore indizio dell’antichità e del prestigio della chiesa è la coppia di rocchi di colonne di spoglio poste alla testata della scala di accesso.

Il campanile è a pianta quadrata ed elevato a tre livelli, coronato da cuspide. Sorge nello spigolo est, a chiusura di quella che originariamente era la facciata (come attestato dalla descrizione dell’arciprete Bianco nel 1700), prima che l’attuale sagrestia fosse costruita. Della facciata originaria sopravvive un oculo, visibile nella prima cappella dalla navata destra. L’iscrizione sullo stemma attesta il restauro del campanile nel 1712. L’interno è da ritenersi a tre navate su pilastri ed archi, anche se una sorta di quarta navata è la dilatazione spaziale formata dalle cappelle del fianco sinistro (cappelle che sembrano di più recente apertura, forse primi del 1700). Stucchi e paraste risalgono al restauro promosso dall’arciprete Bianco nel 1710. L’antichità della navata maggiore (da individuarsi come quella originaria) è attestata anche dalla copertura a volta, di maggiore altezza verso i presbiterio coperto da una cupola tardorinascimentale originariamente affrescato nel 1636. Le strette navate laterali hanno le originarie volte a crociera medievali. Al termine, ma non in asse con la navata destra, è la cappella di San Giacomo: sorta nel 1512, ha pianta quadrata, tamburo cilindrico e cupola emisferica. Gli stucchi sono decisamente tardobarocchi (primi decenni del 1700) ma gli affreschi (che richiamano con accenti di minore qualità e maestria quelli della cappella di Sant’Andrea in Arienzo, di maggiori dimensioni ma sempre a pianta quadrata con cupola emisferica) e la statua sembrano riferibili alla fine del 1500-primi del 1600. Tra le opere d’arte si segnalano “Il riposo della fuga in Egitto” di Scaroina (1754). La scultura lignea della Madonna col Bambino è forse una copia tardomedievale – primo rinascimentale 1400 – 1450) dell’analoga scultura lignea (1250 circa), oggi conservata nella chiesa dell’Annunziata ma proveniente dalla nostra chiesa.

[Testo e foto: Pietro Di Lorenzo, giugno 2019]