Caserta (CE) – Quartiere degli Schiavi Battezzati (Ritiro dei Passionisti)

Ispirandosi al quadro che ornava l’altare maggiore, rappresentante la Vergine Maria circondata da sette Angeli, Ferdinando II di Borbone volle che la Cappella del Ritiro destinato in Caserta ai padri Passionisti venisse benedetta sotto il titolo di Santa Maria de’ Sette Angeli. Il fabbricato settecentesco, ristrutturato su una preesistenza, inizialmente adibito ad alloggio degli schiavi saraceni ammogliati impiegati nella costruzione della Reggia vanvitelliana, era dotato di una Cappella, detta appunto Cappella degli Schiavi. Il complesso edilizio, restaurato ed ampliato da Carlo Vanvitelli nel 1773, dopo averne ricevuta specifica commessa da Bernanrdo Tanucci nel novembre precedente, era stato assegnato al Real Corpo dei Volontari di Marina detti Liparioti (in quanto provenienti dall’isola di Lipari), costituito da soldati scelti, posti alle dirette dipendenza del Re per assisterlo nelle attività di caccia e pesca e per vigilare sulle Reali Delizie. Finito in abbandono dopo lo scioglimento dei Liparioti avvenuto il 1 Febbraio 1786 fu restaurato nel 1853. I lavori vennero diretti da Giuseppe Garzia, primo tenente del Genio, aggiunto allo Stato Maggiore. Il 21 febbraio 1856 vi fu inaugurata la sede dei Padri appartenenti alla Congregazione della Santissima Croce e Passione di Nostro Gesù Cristo, fondata nel 1720 da San Paolo della Croce, e la Cappella assunse il titolo di Santa Maria de’ Sette Angeli. Il luogo di culto fu officiato fino al 24 maggio 1866 allorquando i Padri Passionisti lasciarono Caserta in seguito alla soppressione del Ritiro, decretata due giorni prima dal governo italiano. Il complesso già dei Passionisti, restaurato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici Artistici Ambientali e Storici per le province di Caserta e Benevento nel 1997 è diventato sede della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro. Così l’antico Ritiro ha trovato una nuova destinazione, come luogo di aggregazione culturale.
(avv. Alberto Zaza d’Aulisio).