Caserta (CE) – Dipartimento Militare di Medicina Legale (già Ospedale Militare)

Il Dipartimento Militare di Medicina Legale, già Ospedale Militare di Caserta (intitolato al tenente Gennaro Tescione) trova le sue origini nel Regio Ospedale. Esso sorse nel casale di Casanova (l’odierna Casagiove) nel 1754, per volontà di Carlo di Borbone al fine di assistere le guarnigioni di stanza a Caserta e le numerose maestranze (artigiani specializzati ma anche semplici manovali e “schiavi” di religione islamica). L’ospedale fu ubicato in alcuni edifici esistenti vicino alla chiesetta di S. Croce, edifici soggetti già nel ‘59 a lavori di ampliamento e risanamento. La struttura, poi divenuta caserma De Martino, nel 1813 fu ceduta all’Ospedale di S. Maria, successivamente ospitò un reggimento di Reali Cacciatori, il reggimento degli Alfieri di Piacenza (dal 1866), il 9° Reggimento Bersaglieri e, dal 1920 al ’43, la Scuola Sottufficiali. La soppressione degli ordini religiosi (1807) fu occasione per liberare il convento dei Minimi, fondato dal principe di Caserta Andrea Matteo Acquaviva su una sua proprietà, vicina al palazzo al Boschetto, in territorio di Caserta, e costruito a partire dal 1607. La chiesa è ancor oggi officiata mentre il piccolo chiostro, con i vani all’intorno su due piani, divenne dal 1822 il nucleo della nuova sede dell’ospedale militare. Ad esso si affiancò a partire dal 1832 l’imponente struttura odierna, ristrutturata nelle forme attuali a partire dal 1857 su progetto di ufficiali del Real Genio Militare dell’esercito borbonico. L’impianto, monumentale, su tre alzati, a pianta rettangolare è semplice nella concezione e spartano nelle decorazioni, pur accogliendo e rielaborando le suggestioni compositive del vicino palazzo reale (timpano triangolare al centro delle lunghe facciate principali, appena aggettanti come i quattro avancorpi, lesene di ordine gigante sulle facciate laterali). L’antico ingresso, aperto su via S. Francesco di Paola, è segnalato da un portale in calcare che dà accesso ad un atrio e all’ampio cortile centrale, ingentilito da due grandi fontane circolari. Nel braccio opposto a quello di ingresso è la bellissima scala progettata dal tenente Cesare Guarasci, eccezionale per l’ardita soluzione statica con quattro rampe diagonali che si incontrano, in sospensione, al centro di un vano.

Testo: Pietro Di Lorenzo