Acerra (NA) – Castello

Principale monumento della città, il Castello di Acerra sorge ai margini del centro storico e, più precisamente, sull’estremità nord del quadrilatero dell’antico impianto urbanistico di origine romana. Esso ospita importanti istituzioni culturali quali la Biblioteca Comunale, la Civica Scuola di Musica ed il Museo Civico articolato in tre sezioni: Archeologica, del Folklore e della Civiltà Contadina, della Maschera di Pulcinella.

Il nucleo centrale del Castello, dalla particolare pianta semicircolare, insiste sui resti di un antico teatro, come testimoniano alcune strutture murarie rinvenuti durante i lavori di consolidamento delle fondazioni eseguiti negli anni ‘80.La costruzione di un edificio difensivo sui resti del teatro romano avvenne, molto probabilmente, ad opera dei Longobardi “…in quest’anno (826 d.C.) Acerra appartenne di bel nuovo ai Longobardi, i quali vi avevano edificato un Castello…” (G. Caporale).

Il complesso, gravemente danneggiato nell’834 d.C. da Bono, duca e console di Napoli, fu ricostruito ed ampliato tra l’XI ed il XII secolo secondo le forme e lo stile dell’architettura normanna. Altri importanti ampliamenti furono eseguiti nel XV e nel XVIII secolo.

Il percorso di visita della sezione archeologica attraversa le parti più antiche dell’edificio permettendo una chiara lettura delle diverse stratificazioni che si sono succedute in più di due millenni di storia. Dagli ambienti voltati settecenteschi si attraversano le antiche scuderie ricavate in un’alta sala a due navate di età normanna per poi discendere una scala a chiocciola posta all’interno del mastio longobardo, fino ad arrivare ai sotterranei dove si possono visitare i resti della scena del teatro romano.

Si tratta di mura del I sec. d.C. realizzate in opus reticulatum ed opus mixtum che insistono su fondazioni di età più antica . Il rinvenimento di alcuni elementi marmorei e di un blocco di tufo su cui sono scolpiti degli artigli di leone, tipica decorazione che ritroviamo anche nei teatri di Pompei e di Pietrabbondante, fanno ipotizzare l’esistenza di un teatro, in questo luogo, già nel II sec. a.C.

Testo a cura di Biagio Perreca