Benevento (BN) – Palazzo Pacca (Archivio di Stato)

A Benevento, intorno alla metà del XVIII secolo, nel fervore della ricostruzione della città che aveva sofferto ingenti danni causati dal sisma del 1688 ed ancora da quello del 1702, ritornò un nobile prelato, il marchese Francesco Pacca. Eletto Arcivescovo metropolita da Papa Benedetto XIV il 20 marzo 1752, si dedicò, a partire dall’anno successivo, alla fabbrica di un palazzo, accollandosene completamente gli oneri, al fine di dotare la città di una pubblica biblioteca. La fabbrica, allineata ad una traversa ortogonale alla “via Magistrale”, con una testata addossata al Seminario Arcivescovile, si articolava in tre piani; al secondo si apriva il prestigioso “salone”, dalla volta completamente ricoperta da una tela a tempera, a cui si accedeva attraverso un sontuoso portale lapideo.
Sostenuto dal dotto canonico Giovanni De Vita, l’arcivescovo si adoperò per arricchire ed aggiornare costantemente il patrimonio bibliografico, dotandolo di oltre diciottomila volumi. Francesco Pacca continuò a contribuire a questa alta impresa culturale anche dopo la sua morte con un lascito di duemila ducati al fratello Bartolomeo affinché completasse la costruzione e continuasse ad incrementare ed aggiornare il patrimonio bibliografico alle nuove realtà.
Nell’immediato ultimo dopoguerra, per motivi di sicurezza, l’intero materiale librario fu trasferito al palazzo arcivescovile, mentre il portale fu rimosso e poi incastonato nella moderna struttura di settorizzazione del cortile dell’arcivescovado.
Oggi palazzo Pacca è parte della sede dell’Archivio di Stato che lo ha reso disponibile per attività culturali di vario tipo.