Valle di Maddaloni (CE) – Chiesa dell’Annunziata

Situata ai piedi del colle su cui sorge il nucleo storico principale del borgo, la chiesa si presenta all’esterno con una semplice facciata a stucchi, anticipata da un portico a tre arcate, che fronteggia un piccolo sagrato, chiuso da un muro. Tra le decorazioni, principalmente ottocentesche e novecentesche, in un pesante stile classicistico, sopravvivono elementi più antichi. Alla base dei pilastri del cancello di ingresso sono murati due stemmi dell’AGP, tardorinascimentali, in pietra, coevi alle sculture del portale maggiore. Caratteristico è il campanile che affianca la chiesa; tipica la copertura a bulbo, rivestita da piastrelle maiolicate policrome, una delle quali reca incisa la data 1757. Nelle visite pastorali (diocesi di S. Agata de’ Goti) la chiesa è descritta ben curata ed è sempre menzionato l’ospedale, ad essa immediatamente attiguo, ancora oggi riconoscibile, anche se notevolmente rimaneggiato per le aggiunte e gli adattamenti dei locali.

Il portale maggiore è arricchito da una cimasa scolpita in bassorilievo raffigurate l’Annunciazione, databile (come attesta l’iscrizione della trabeazione dell’architrave) al 115 marzo 1605. L’interno è a tre navate, una centrale e due laterali, ciascuna ritmata da tre cappelle per lato; due ulteriori cappelle sono nel transetto destro e sinistro. La copertura è a botte nella navata centrale e volte a crociera nelle laterali. La volta riporta un riquadro centrale in cui è affrescata una ‘Annunciazione (1749) opera di Giovanni Cosenza, pittore operante in Campania alla metà del XVIII sec. A destra dell’altare maggiore è collocato il coro ligneo decorato su entrambi i lati da 2 grifi. L’altare maggiore in marmo bianco e commesso si presenta in sfumature di giallo e di rosso; esso è decorato da 2 putti ai capi dell’altare e, lateralmente, è collocato su entrambi i lati lo stemma dell’A.G.P.(Ave Gratia Plena). La tavola dell’altare maggiore (Annunciazione) è una delle più interessanti opere di Marco Pino, pittore senese, allievo di Michelangelo, molto attivo nel Regno di Napoli nella seconda metà del ‘500. Altre tele settecentesche interessanti sono sulle pareti laterali del presbiterio e raffigurano storie della Vergine. Interessante è anche la sagrestia, con un arredo barocco (lavabo, armadi, affreschi) in una struttura architettonica più antica (probabilmente sec. XVI).

Testo: Pietro Di Lorenzo