Airola (BN) – Chiesa dell’Annunziata

 

Come la gran parte delle altre chiese di ugual titolo, probabilmente fu edificata nel XIV ma non sono note né l’ubicazione né la struttura dell’edificio originario. Forse era solo una piccola cappella, che probabilmente fu danneggiata nell’assedio del 1460 di Ferrante I a Alfonso della Leonessa. Del patrimonio del sec. XV sopravvive solo la bella tavola dell’Annunciazione, oggi nel presbiterio. Nel 1534 papa Paolo III concesse all’istituzione dell’AGP privilegi che forse indussero alla edificazione dell’attuale edificio, tradizionalmente ritenuto concluso nel 1562. Di quest’epoca restano le strutture architettoniche: i grandi pilastri in piperno rimessi parzialmente in luce sono quelli concepiti per l’apparato decorativo originario. Ha tre navate (le laterali coperte con volte), con pilastri, profondo presbiterio, transetto non sporgente, cupola emisferica; la navata centrale è coperta da un grande cassettonato ligneo. La gran parte del patrimonio pittorico è dei decenni successivi ed è ubicato sugli altari laterali: Pietro Negroni (Adorazione dei Magi), Francesco Curia (Assunzione della Vergine), Dirck Hendricsz (Natività del Battista). Le ristrutturazioni barocche cominciarono nel 1622 con la realizzazione del grande cassettonato decorato da tre bellissime tele di Paolo Domenico Finoglia (Annunciazione, Immacolata, Sposa Mistica). La cantoria, in controfacciata, ospita il pregevole organo, del 1679 (Andrea Bassi, Airola). Tra le altre opere d’arte: l’altare maggiore (1706, Pietro Ghetti), i 14 altari laterali (1721-22), il pavimento marmoreo (Carlo D’Adamo, 1736) e il pulpito (1748, Lorenzo Montella). Nel 1727 la chiesa si arricchì della sagrestia, quasi una chiesa collegata sulla cui volta era l’affresco di Francesco De Mura (Assunzione) oggi staccato e alle cui pareti erano le tele e il bellissimo lavabo (trafugati). Il campanile (alto 35 m), iniziato nel 1735, fu completato da Felice Bottiglieri (1754) contemporaneamente alla gran parte della facciata. Gli ultimi interventi di rilievo furono di Domenco Brunelli (completamento della facciata, 1780; statue della Fede e della Speranza, 1786).

Testo: Pietro Di Lorenzo